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[ARTICOLO AGGIORNATO AL 20 Gennaio 2020]

E siamo a Dicembre 2019 dove è d’uopo sedersi e buttare giù delle considerazioni sulla propria vita, se si vuole, oppure sui propri investimenti, visto che in questo sito si parla di quello.

Cosa ho imparato dopo ben più di due anni che investo nel P2P e in qualunque sua forma?

In questo articolo troverete le mie considerazioni, le mie esperienze e, perché no, i miei errori.

Diversificare il più possibile con importi mimimi!

Questa è una cosa che ho imparato sulla mia pelle: diversificare il più possibile usando gli importi minimi per ogni investimento! Che vuol dire? Ora vi spiego.

Ho iniziato investendo su Housers nel 2017. Era la prima piattaforma ad offrire questo tipo di investimenti, potevi diventare “socio” in progetti immobiliari prestando i tuoi soldi a grandi compagnie di Real Estate.

Anche Housers non aveva le idee molto chiare, facevano lending, equity, non si capiva. Poi hanno abbandonato totalmente il modello equity e si sono dedicati solo al lending.

Grazie anche alle incessanti campagne marketing e le promo invita un amico, ho iniziato sempre di più a credere nei loro progetti. Ho quindi incrementato i miei investimenti: prima partivo da 50 euro, che era il minimo, poi sono arrivato ad investire cifre sui 200/300 euro a progetto. Ed è qui che ho clamorosamente sbagliato. Mi sono lasciato ingolosire dai risultati dei primi investimenti da 50 euro e ho iniziato ad incrementare l’investimento per singolo progetto.

E poi le cose hanno iniziato ad andare male per Housers e i suoi progetti. Il management è cambiato e anche chi seguiva gli investitori qui in Italia è “sparito”. Le risposte arrivavano con il contagocce e i progetti non pagavano più. Anche i progetti Italiani che avevano un rating altissimo.

E ora, quindi, ho svariati progetti dove ho investito 300 euro e non sto guadagnando niente. Male.

Ho quindi riconsiderato le mie politiche di investimento e ho deciso che investirò il minimo possibile su più progetti possibili.

In Mintos, ad esempio, il minimo dell’investimento nel mercato primario è 10 euro. E non andrò oltre.

In Bondora imposto il Portfolio Pro in modo che non eroghi più di 1 euro a prestito. E mi sto trovando benissimo, ho solo 1 euro in sofferenza.

Diversificare su più piattaforme possibili

Avendo nel tempo più disponibilità di capitali, sto cercando di aprire posizioni su più piattaforme diverse possibili, che operano comunque nel campo P2P.

Attualmente ho investito su:

Il mio tasso di crescita personale delle piattaforme è molto lento. Preferisco investire su quello che conosco piuttosto che buttarmi all’avventura su piattaforme nuove o sconosciute. Mettendo da parte gli altri miei investimenti in Crypto valute o altre forme di investimento come una HYIP (che mi rende il 2% a settimana! Ma da cui è bene stare molto alla larga se non si conosce quel mondo), il P2P è, al momento, il più preponderante.

Una volta capito il meccanismo delle varie piattaforme e preso confidenza con i filtri di ricerca e i rating dei Loan Originators (nel caso di Mintos, Grupeer, etc.) e scremato i peggiori, opero in tranquillità aumentando l’investimento tipo PAC.

Occhio alla Tassazione!

Tra piattaforme che fanno da sostituto d’imposta e tutto il resto delle piattaforme che invece non aiutano per nulla, bisogna stare attenti alla dichiarazione delle tasse!

Quasi la totalità, quindi, dei rendimenti che vediamo sono lordi. Sopratutto quelli esteri a doppia cifra, dobbiamo stare attenti al fatto che vanno dichiarati con esattezza nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo. Anche per quanto riguarda l’IVAFE.

Quindi si, i tassi sono alti, ma sono LORDI. E vanno dichiarati anche se si tratta di 1 euro onde evitare multe salate.

Ci sono stati vari interpelli posti all’ADE, ma rimane comunque molta confusione.

Evitare investimenti con la restituzione del capitale alla fine

Altra cosa imparata nel tempo. Sempre preferire investimenti che abbiano un piano di ammortamento che restituisca man mano i soldi. Meglio se capitale ed interessi insieme (ammortamento FULL in Mintos, ad esempio), oppure solo interessi, se non si trova altro… e poi il capitale alla fine.

Io, purtroppo, ho investito in molti progetti che prevedono la restituzione di capitale ed interessi solo alla fine. ERRORE! Meglio sempre ricevere poco per volta.

Equity? Pensaci bene…

Attualmente possiamo classificare due tipi di equity in cui possiamo investire.

La prima modalità è quella in cui diventiamo soci di società tramite piattaforme come Crowdcube, Crowdfundme, etc. e non abbiamo nessun termine temporale per la fine del nostro investimento. Per guadagnare dovremo sperare in una exit oppure di poter vendere le nostre quote su una specie di mercato secondario, che attualmente non esiste, o esiste in forma primitiva.

Io ho due partecipazioni, una acquisita sulla Piattaforma Crowdcube per Housers, la seconda partecipazione su Oval Money, nel recente round di finanziamento che hanno fatto direttamente sulla loro piattaforma.

La seconda modalità di equity è quella, ad esempio, proposta da Walliance sul Real Estate. L’orizzonte temporale è ben definito, sempre incrociando le dita, e poi si investe su proprietà immobiliati, che un minimo di sicurezza dovrebbero dartelo.

Quindi bisogna valutare molto bene quale rischio si vuole prendere e per quanto tempo. Io preferisco la seconda modalità. Ha dei contorni già abbastanza delineati.

 

Queste sono solo mie personali considerazioni, ovviamente opinabili e magari errate, in alcuni casi. Ma sono frutto delle mie esperienze.

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Giuseppe Scapola